Dr Stefano Gargano
Visita venerdì pomeriggio
Visita fisiatrica con perizia per assicurazioni
Laureato in Medicina Chirurgia presso l’Università degli studi di Torino.
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa presso il medesimo ateneo.
Sono Responsabile del Servizio di Riabilitazione della Fondazione Don Carlo Gnocchi onlus di Torino
La mia attività clinica è in particolare focalizzata sui disturbi posturali dell’età evolutiva e dell’adulto, sulle malattie neurodegenerative e la gestione del dolore in riabilitazione. Sono membro di gruppi interdisciplinari per sviluppo e l’utilizzo nella pratica clinica della riabilitazione robotica e dello studio delle deformità del rachide nell’età evolutiva e nell’adulto.
Il fisiatra è un medico, quindi laureato in medicina e chirurgia, specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa con particolare esperienza nel trattamento di disabilità causata dalle diverse affezioni patologiche e/o dal dolore e con competenze specifiche in ambito neuromuscolare, osteoarticolare, cognitivo-relazionale, biomeccanico-ergonomico e psicologico.
Possiede peculiari conoscenze sulle problematiche funzionali cardiovascolari, respiratorie, uro ginecologiche, metaboliche e nutrizionali.
Ha competenze per valutare ed affrontare le problematiche relative alla limitazione dell’autonomia e partecipazione della Persona in relazione al proprio ambiente fisico, familiare, lavorativo e sociale. Mira, pertanto, al massimo recupero delle funzioni ed abilità con un approccio olistico alla persona. Lavora in team interprofessionale e interdisciplinare e lo coordina nella realizzazione del progetto riabilitativo avendo come obiettivo l’outcome attraverso il massimo recupero delle funzioni e abilità della Persona.
Il suo campo di interesse è il trattamento delle patologie dell’apparato muscolo – scheletrico e del Sistema nervoso che comportano deviazioni anatomiche o funzionali con conseguenti deficit e/o perdita di autonomia della persona (rachialgie, scoliosi, postumi ed esiti di fratture, ictus cerebrali, ecc.).
Il fisiatra, dopo aver valutato i bisogni riabilitativi della persona, individua il protocollo medico specialistico riabilitativo (Progetto Riabilitativo Individuale con i relativi programmi riabilitativi) e le modalità e la durata delle prestazioni di medicina fisica e riabilitativa.
L’atto medico del fisiatra si concretizza nelle prestazioni diagnostiche, valutative, terapeutiche (sia farmacologiche, sia strumentali e rieducative).
Posturologia
La cura del corretto allineamento posturale dei segmenti ossei è indispensabile per agire sul dolore e, soprattutto, per evitare le recidive.
Una Postura corretta evita lo sviluppo di tensioni capsulo-legamentose-muscolari anomale che causano:
- sovraccarichi muscolari (con diminuzione del rendimento muscolare e contratture, infiammazioni di tendini e predisposizione a rotture traumatiche da sforzo);
- stress articolari (con rigidità, blocchi vertebrali funzionali, con recidive nei tentativi terapeutici delle manipolazioni, e dolori articolari che evolvono in artrosi);
- ritardi di calcificazioni.
Lo studio e la correzione della postura permettono di arrivare alla causa delle patologie muscolo-scheletriche, senza limitarsi a sopprimere il sintomo dolore, riduce il rischio di recidive e può risolvere anche problemi secondari e cronici con cui il paziente si è abituato a convivere.
In accordo con i moderni paradigmi della scienza medica, la postura studia la globalità della persona e cioè non solo le lunghezze muscolari e ossee, ma anche:
- i difetti di accomodazione visiva (convergenze e forie);
- le alterazioni dell’apparato stomatognatico (deglutizione-masticazione e fonazione);
- l’appoggio plantare (riconoscendo i problemi causativi da quelli adattativi);
- le cicatrici cutanee patologiche che causano retrazioni dei tessuti muscolari e delle fasce connettivali);
- le patologie viscerali (che interferiscono con dolori osteo-articolari);
- le patologie psico-emozionali che si manifestano spesso attraverso contratture, tensioni e dolori.
A tal fine è indispensabile una stretta collaborazione del Fisiatra con Optometristi, Logopedisti, Dentisti, Podologi, Osteopati, Chinesiologhi, Psicologi esperti in tali problematiche.
In sintesi con la postura si curano i dolori osteoarticolari di origine:
- infiammatoria (tendiniti, artriti,..);
- degenerativa (artrosi, meniscopatie, degenerazioni discali,…);
- traumatica degli sportivi (crampi, indolenzimenti, tendiniti) e
- statica-posturale (ernia discale, iperpressione rotulea, deformazioni come cifosi, scoliosi, iperlordosi,…).
Terapia Cranio-Sacrale
E’ una terapia manuale che interagisce sia con il movimento cranio-sacrale (dovuto all’aumento e diminuzione ritmici della pressione del liquor cerebrale), che sul sistema fasciale.
La fascia è costituita da una guaina di connettivo che riveste tutte le strutture muscolo scheletriche e si invagina su tutti i visceri ed è in continuità anche con le meningi cerebrali.
La fascia è dotata di modesto movimento, di pochi millimetri: una contrattura muscolare, un’aderenza cicatriziale sono due esempi frequenti di restrizione della libertà di movimento delle fasce.
Attraverso l’applicazione di una forza minima delle proprie mani (tra 5-10 grammi), il terapeuta valuta il movimento cranio-sacrale e la libertà di movimento delle fasce: se il tocco rimane al di sotto della soglia di stimolazione, non viene percepito come invasivo, come una minaccia esterna, ed evita di scatenare il meccanismo protettivo di contrazione, permettendo al terapeuta di percepire i soli movimenti fisiologici.
A causa della continuità anatomica, ascoltando i movimenti della fascia, si può viaggiare in qualsiasi parte del corpo: ne deriva che il sistema craniosacrale è intimamente connesso con il sistema nervoso, muscolare, vascolare ed endocrino e quindi la terapia cranio-sacrale li influenza tutti (compreso anche il sistema respiratorio e il riequilibrio orto-parasimpatico del sistema nervoso vegetativo).
Il trattamento consiste nel rilasciare la restrizione della mobilità attraverso le mani del terapeuta che incoraggiano la direzione facilitata del movimento e impediscono il movimento di ritorno: la messa in tensione nella direzione facilitata come x chiusura del chiavistello a pressione, per aprire si deve spingere, porta alla fine a un rilassamento del tessuto.
Questa tecnica è stata sviluppata in Inghilterra dal Dott. John Upledger, medico chirurgo, agopuntore, osteopata fin dalla prima metà del 1970: il suo apprendimento è riconosciuto dal Ministero della Salute Italiano.
Poichè il Sistema Cranio-Sacrale è un sistema fisiologico che influisce su varie funzioni (neurologiche e immunitarie), i campi di applicazione sono molteplici (dai dolori persistenti, alla riduzione di mobilità articolare, alle cefalee, ai problemi mandibolari (ATM), alla ridotta vitalità e alle infezioni ricorrenti).
Neuralterapia
Tecnica terapeutica di modulazione nervosa che riduce l’irritazione del nervo (riducendo il dolore e contrastando l’infiammazione e la degenerazione dei tessuti), scoperta nell’800 dai fratelli Huneke è riconosciuta e praticata a livello Internazionale su vari ambiti patologici: non solo a scopo antalgico, ma anche per modulare i meccanismi alla base della maggior parte delle patologie.
Si basa sull’evidenza che “la malattia -di qualsiasi origine e causa- è innervata”, cioè che è il nervo che guida la trasformazione dell’organo/tessuto da sano a patologico: infatti l’infiammazione e la degenerazione avvengono solo nei tessuti innervati.
La neuraterapia modula il nervo irritato da qualsiasi causa iniziale (un trauma, un’infezione, un taglio chirurgico, ecc.), cioè riporta il nervo al suo potenziale di normalità, permettendo, successivamente, al tessuto di ritornare allo stato di salute.
In pratica, attraverso l’inoculazione di un ripolarizzante di membrana del neurone (lidocaina diluita) che viene infiltrata in prossimità del nervo irritato, si ottengono risultati non sono solo antalgici ma anche causativi, poiché agiscono normalizzando il nervo e di conseguenza portando il tessuto a guarigione.
L’organismo è costituito da un’infinità di nervi che sono collegati tra di loro in una rete nervosa che riceve le informazioni in entrata, le processa elaborandole e produce delle informazioni in uscita: queste conoscenze spiegano meccanismi di dolore irradiato. Infatti un’irritazione nervosa può nascere in un punto anche distante rispetto a dove il paziente riferisce il dolore, e ciò rende a volte complessa la diagnosi medica.
Le cicatrici, anche di vecchia data, rappresentano una possibile fonte di irritazione della rete nervosa e di conseguenza una possibile fonte di dolori a distanza: ad esempio, il taglio Cesareo può causare delle aderenze profonde che, trazionando le fasce connettivali, possono giungere a interferire per esempio, con la colonna lombare; saranno sufficienti poche sedute di neuralterapia per neutralizzare l’irritazione dei nervi stirati dentro la fibrosi della cicatrice, per recuperare l’elasticità del tessuto, migliorando anche l’aspetto estetico della cicatrice stessa.
Omotossipuntura e Mesoterapia
Sono due tecniche terapeutiche che consistono nell’infiltrare nel sottocute e mesoderma dei farmaci o rimedi terapeutici, concentrando nella zona patologica l’efficacia del farmaco ed evitando di disperdere gli effetti in tutto l’organismo (come invece comporta la somministrazione per bocca), con minori effetti collaterali (grazie alle minori dosi di farmaci necessari).
L’omeotossipuntura utilizza dei rimedi omotossicologici iniettati non solo nella zona dolorosa o patologica, ma anche nei punti di agopuntura, permettendo così un’azione sinergica (agopuntura, omeopatia e riflessoterapia) che sommati hanno molto più effetto rispetto alla singola applicazione.
Questa terapia richiede la conoscenza sia dei rimedi (omeopatici o omotossicologici, in formulazione iniettabile), idonei e coerenti con la malattia, che la scelta dell’ingresso cutaneo più significativo ovvero l’agopunto.
Lo studio della Medicina Tradizionale Cinese è necessario per procedere secondo una sequenza preordinata di agopunti (lungo il percorso energetico chiamato Meridiano) e la conoscenza di entrambe le materie e delle particolari interazioni tra di loro fornisce uno strumento valido di cura e di prevenzione delle recidive.
Come per l’agopuntura classica anche per l’Omotossipuntura alcuni parametri sono implicati nella riuscita della manovra terapeutica: come la direzione dell’ago in relazione alla direzione del Meridiano, la sequenza di stimolazione degli agopunti trattati, la rotazione in senso orario o antiorario dell’ago insieme alla siringa.
In pratica l’agopunto viene trattato in due modalità: si pratica un ponfo intradermico sulla superficie e si inietta in profondità emulando la modalità di infissione dell’ago di agopuntura.
Si infiltra pochissimo rimedio sia perché è sufficiente una piccola massa del rimedio attivo, sia per non traumatizzare eccessivamente l’agopunto.
Neuro-Auricoloterapia
L’Auricoloterapia ha una storia millenaria (risalgono al 3000 a.C. i primi riferimenti di cabalisti ebraici che raccomandavano massaggi/ ferite-ammaccature dei padiglioni per attenuare certi dolori), ma ha acquisito il ruolo di medicina basata sull’evidenza ed è diventata Scienza e Specializzazione Medica Universitaria dell’Università di Parigi, grazie al Prof. David Alimì: i suoi studi dimostrano scientificamente -con la risonanza magnetica funzionale- che l’orecchio è assimilabile ad una tastiera attraverso cui inviare al computer centrale (il cervello) una richiesta terapeutica.
La pelle che riveste l’orecchio ha un’innervazione privilegiata: sono ben 5 i nervi che la raggiungono e la densità dei suo recettori della sensibilità è la più alta di tutto il corpo; ciò permette al padiglione auricolare di ricevere i messaggi elettromagnetici che arrivano da tutti i nervi dell’organismo e di avere rappresentata tutta la situazione fisiologica e patologica del corpo (come un feto a testa in giù).
La Neuroauricoloterapia consiste nel posizionare speciali piccoli aghi, ben tollerati in tutte le età, per informare e riprogrammare il sistema nervoso, sia centrale e periferico che neurovegetativo, per riequilibrare diverse funzioni, per attivare specifici filtri del dolore e per riportare il corpo al miglior stato di salute possibile.
In pratica, la Neuroauricoloterapia è in grado di intervenire su qualsiasi patologia per guarirla o attenuarla, ma è necessaria una corretta diagnosi medica per riconoscere le cause e i meccanismi neurofisiologici che sottendono ai sintomi e alle manifestazioni della malattia: solo così sarà possibile organizzare una strategia terapeutica (scelta dei punti e della sequenza di stimolazione) che induca il sistema nervoso a invertire i suoi segnali da patologici a fisiologici, permettendo al cervello di realizzare la sua vera azione terapeutica.
I punti della Neuroauricoloterapia sono rappresentati secondo una cartografia riconosciuta a livello internazionale con il supporto di studi di risonanza magnetica funzionale, e sono stimolati in modo estemporaneo o con aghi semi-permanenti (lasciati a dimora per alcuni giorni), oppure con il criopuntore (un apparecchio simile a una penna che, per mezzo dell’emissione di azoto liquido, procura uno stimolazione puntiforme superficiale da freddo nel punto di Auricoloterapia).
La Neuroauricoloterapia risulta efficace in innumerevoli ambiti:
- nel campo dei dolori osteoarticolari, reumatici, nevralgici, traumatici; sia in forma acuta che cronica (ad esempio le tendiniti, sciatiche, cefalee di ogni tipo, cervicalgie, herpes zooster,…)
- nelle alterazioni posturali (comprese quelle della crescita);
- nei disturbi neuro-comportamentali: ansia, attacchi di panico, conflitti intrafamiliari, fobie, nevrosi, stanchezza cronica, burn-out, iperattività dei bambini, i problemi di letto-scrittura, gli stati depressivi, l’insonnia, ecc..;
- nei disturbi neurovegetativi e nelle problematiche viscerali: gli esempi sono davvero numerosi, dal reflusso gastro-esofageo alle gastroduodeniti, alle coliti e alle stipsi; dai disturbi uroginecologici a quelli cardio-pneumologici; dalle malattie della pelle alle dermatiti…;
- nelle malattie allergiche e autoimmunitarie;
- nei disturbi circolatori sia venosi che arteriosi nei vari distretti, nell’ipertensione arteriosa lieve;
- nei problemi endocrinologici di tutti i tipi: dal diabete all’obesità agli ipo/ipertiroidismi e alla sindrome post-menopausale;
- nella disassuefazione dal fumo (impiego storico) e da altre sostanze tossiche.
Inoltre è utile nella preparazione e recupero da interventi chirurgici, arreca miglioramenti nelle sequele da patologie vascolari cerebrali, nel morbo di Parkinson e nelle malattie degenerative cerebrali, (associata alla terapia farmacologica, di cui permette una certa riduzione dei dosaggi).
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Visita fisiatrica Pinerolo. Dr. Stefano Gargano medico fisiatra